... tutti i problemi sono psicologici, ma tutte le soluzioni sono spirituali ...
Thomas Hora
Nella meditazione la postura è essenziale.
Ogni persona ha la "sua" postura.
La propria postura è un punto di arrivo.
È necessario partire bene, attraverso istruzioni chiare e semplici.
Un praticante rivela tutto di sé attraverso la postura. Un insegnante esperto ricava dalla postura di un allievo moltissime informazioni.
La postura rivela l’atteggiamento interiore, le aspettative sulla pratica, il grado di apertura del proprio cuore e moltissime altre cose che stanno alla base di una corretta meditazione, al di là di scuole, tradizioni o tecniche.
Per meditare correttamente è necessario assumere una postura eretta. Cosa si intende con eretta? S’intende che la colonna vertebrale venga percepita nella sua lunghezza, trasmettendoci la sensazione della sua verticalità. Si ottiene questo incurvando leggermente la parte lombare e spingendo il mento verso il basso e all’indietro distendendo la nuca. Una buona idea è quella di immaginare di avere un filo posto sulla sommità della testa che ci tiri verso l’alto, come se fossimo una marionetta. Tutto questo cercando di non creare rigidità nel corpo. Semplice, ma non facile. Occorre, solo, dare tempo al proprio corpo di fare proprie queste istruzioni, digerendole. Una tale postura assolve a due principali compiti: permette una corretta respirazione e invera la nostra “bellezza” come esseri viventi, inducendoci anche a percepirla inconsciamente.
Vi sono varie posizioni codificate per meditare. Vanno tutte bene. L’importante è scegliere quella che ci permetta stabilità, comodità e facilità nella sua esecuzione.
Le principali sono a gambe incrociate (loto o mezzo loto), con le gambe piegate una davanti all’altra (birmana). Va benissimo anche sedersi su di una sedia, purché non si appoggi la schiena allo schienale.
Infine, va bene anche praticare sul proprio letto, per chi ha uno stato che non gli permetta di alzarsi, l’importante è cercare di percepire la propria verticalità e la meravigliosa dignità della propria postura, basata sulla sincerità del nostro praticare.
È utile ripetere che, pur tenendo conto delle linee generali, ogni persona debba trovare, assieme all'insegnante, la propria postura. Comoda, non rigida, forte, stabile, bella.